Origini
e Storia
La storia
La Fondazione “Don Bartolomeo Grazioli Martire di Belfiore” sorse nel 1990 per volere della Dott.ssa Maria Grazioli vedova Maino, pronipote di Don Bartolomeo Grazioli e del fratello avvocato Giovanni Grazioli che ricoprì a lungo, con entusiasmo e prezioso impegno, la carica di Vice-Presidente del Comitato di Brescia dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
La Fondazione nacque in ricordo e a onore di Don Grazioli, arciprete di Revere ma nato nel 1804 a Fontanella (ora Fontanella Grazioli), una frazione del Comune di Casalromano in provincia di Mantova, egli pure martire di Belfiore, giustiziato il 3 marzo 1853, insieme con il veronese Carlo Montanari e il bresciano Tito Speri.
I processi di Mantova presero l’avvio agli inizi del 1852 quando, in casa di Luigi Pesci di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, venne trovata una cartella del famoso prestito mazziniano, e le indagini si allargarono a Don Ferdinando Bosio, professore nel Seminario di Mantova, a Don Enrico Tazzoli e a Don Bartolomeo Grazioli, oltre a un gran numero di altri patrioti, accusati di attività cospirativa.
La Fondazione contribuì, con altre istituzioni fra cui lo stesso Comune di Casalromano, al Convegno “Verso Belfiore: società, politica, cultura del decennio di preparazione nel Lombardo-Veneto” tenutosi nel 1993 a Mantova e a Brescia a cura dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Brescia e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Comitati di Brescia e di Mantova, i cui Atti uscirono come “Supplemento ai Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1993, Stamperia Fratelli Geroldi-Brescia 1995.
La Fondazione, ora presieduta dal Prof. Renzo Piva, svolge un’attività culturalmente e socialmente assai benemerita, erogando ogni anno un gran numero di borse di studio a studenti universitari e premi di laurea in collaborazione con l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere di Milano. I suoi fondi economici si basano su rendite delle proprietà immobiliari lasciate a tal fine dai fondatori.
(Comunicazione del Prof. Luigi Amedeo Biglione di Viarigi all’Ateneo, Accademia di Scienze Lettere e Arti di Brescia, in occasione della conferenza dal titolo “Tito Speri e il Comitato Segreto Insurrezionale Bresciano”, ivi tenuta il 6 novembre 2013, nel 160° anniversario della morte dell’eroe, dal professor Filippo Ronchi, socio dell’Ateneo e Consigliere del Comitato di Brescia dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.)
Le lettere del Martire
Si riportano due lettere scritte da Don Grazioli il 1° marzo 1853, vale a dire 48 ore prima del suo sacrificio a Belfiore. Esse sono tratte dal fondamentale studio di Alessandro Luzio “I Martiri di Belfiore e il loro processo, narrazione storica documentata”, seconda edizione, Milano, Tipografia Editrice L.F. Cogliati 1908. La prima è indirizzata ai suoi parrocchiani di Revere (Mantova), la seconda ai familiari, ambedue dalle carceri di S.Teresa in Mantova.
La lettera ai Familiari
Le origini
La Fondazione trae le sue origini dalla volontà dell’Avv. Giovanni Grazioli detto Nanni, che nel suo testamento ha chiaramente lasciato alla sorella Dott.ssa Maria Grazioli il compito di istituirla, nonché le proprietà che intendeva costituissero il primo patrimonio della Fondazione stessa (Testamento Nanni). Maria Grazioli, ha messo in atto tale volontà e la Fondazione viene costituita con atto pubblico in data 30 marzo 1990, registrata all’Ufficio del registro di Brescia con denominazione “Fondazione Don Bartolomeo Grazioli Martire di Belfiore” nel 1990 (atto n.2424) e riconosciuta dalla regione Lombardia con decreto 6891 del 27 maggio 1991.
Il primo statuto della Fondazione rispecchia totalmente la volontà di Nanni, dedicando una forte attenzione agli studi sul Risorgimento per onorare la memoria del Martire. Maria Grazioli divenuta presidente della Fondazione, con l’aiuto del nipote Renzo Piva, nominato vice presidente, ne ha condotto con grande attenzione e capacità la gestione delle attività, sviluppando molteplici interessi culturali e iniziative a carattere sociale. Alla sua morte (8 aprile 2005) Maria Grazioli ha indicato nel testamento (testamento Maria) come suo successore il nipote Renzo Piva e lasciato gran parte delle sue proprietà al fine di incrementare il patrimonio della Fondazione. Il nuovo e attuale Presidente ha avviato una ristrutturazione della Fondazione che si è concretizzata in una modifica dello statuto e della denominazione nell’attuale “Fondazione Don Bartolomeo Grazioli, Giovanni e Maria Grazioli” per ricordare i due fondatori Nanni e Maria (nuovo Statuto), al fine di meglio perseguire gli obiettivi che man mano si era data, in particolare le borse di studio, i premi di laurea in diversi settori disciplinari e le iniziative per la scuola.
Il testamento
Estratti dei testamenti di Giovanni e Maria Grazioli
Estratto Testamento Giovanni Grazioli
...particolare che la mia erede generale è mia sorella Maria Grazioli. Faccio obbligo alla stessa di istituire una Fondazione avente scopo di beneficienza e di istruzione, in particolare rivolta alla promozione di studi storici, denominata “Don Bartolomeo Grazioli, Martire di Belfiore” con sede in Fontanella Grazioli...
Estratto dal testamento di Maria Grazioli
In piena facoltà mentale e serenità spirituale stabilisco che i miei averi sia immobili e i mobili come i depositi di conti correnti vadano alla Fondazione Don Bartolomeo Grazioli com’era desiderio del mio caro fratello Avv. Giovanni Grazioli....